29 Novembre 2019
Disfunzione sessuale post SSRI [PSSD da SSRI]
autore Dott. Andrea Delbarba
Recentemente il Comitato di Valutazione del Rischio della Farmacovigilanza (PRAC) dell’EMA (European Medicines Agency) ha riconosciuto l’esistenza di una nuova condizione, denominata disfunzione sessuale post-SSRI (PSSD da SSRI), che deriva dal trattamento con antidepressivi della classe degli SSRI (Selective Serotonin Reuptake Inhibitors) e degli SNRI (Serotonin Norepinephrine Reuptake Inhibitor) e che può prolungarsi oltre la sospensione della terapia.
La persistenza (per mesi, anni o a tempo indefinito) degli effetti indesiderati oltre il termine della terapia è sostanzialmente una novità scientifica che però non è passata inosservata. Infatti sia all’EMA che la Royal College of Psychiatrists hanno fatto richiesta, rispettivamente, di un adeguamento dei foglietti illustrativi e di una maggior restrizione nella prescrizione di tali farmaci. La sindrome si manifesta con una ipo/anestesia nell’area genitale, disfunzione erettile, anedonia, anorgasmia e perdita della libido. Il problema assume maggior gravità nelle donne, ma tende ad essere leggermente più frequente tra gli uomini.
Per ora esistono solo supposizioni relative ai meccanismi che stanno alla base di questa condizione e inoltre non esistono test diagnostici specifici che possano confermare tale patologia. Ad oggi la diagnosi è affidata al colloquio con personale medico addestrato in grado di eseguire un’accurata anamnesi e di non spostare inequivocabilmente la problematica solamente su un piano psicologico. Al momento non è stato individuato nessun trattamento mirato anche se esiste un case report che ha dimostrato una certa efficacia nel trattamento con un nutraceutico a base di L-citrullina.
Dal punto di vista dei pazienti questa condizione appare ulteriormente stressante in quanto molto spesso ignorata o trascurata. Frequentemente, al momento della prescrizione, non vengono fornite informazioni esaurienti e precise rispetto a questi rischi. Oltre agli anti depressivi di queste classi, altri farmaci sono in grado di generare effetti indesiderati e persistenti sulla sfera sessuale. Tra questi lo ziprasidone e gli antistaminici ad attività SSRI, alcuni antibiotici come la tetraciclina e la doxicillina (possono inibire il reuptake della serotonina), la finasteride e l’isotretinoina.